Un sac de billes
Ce livre narre l'histoire de deux frères juifs, Joseph et Maurice qui vivent pendant la deuxième guerre mondiale quand la France a eté occupé par les nazis.
Un jour comme tous les autres, ils vont à l'école mais ils doivent porter sur leurs vestes un'étoile jaune.
Leurs copains commencent à rire de ce fait et donc il éclat une bagarre.
Mais à la sortie de l'école Zerati, le meilleur ami de Joseph, lui propose d'échanger l'étoile jaune avec un sac de billes et il accepte.
Le soir le père des enfants dit qu'il doivent partir pour rencontrer les autres frères à Menton; pendant le voyage en train ils rencontrent des personnes très agréables qui les sauvent des allemands.
Quand ils arrivent à Hagetmau ils veulent dépasser la frontière mais pour ça on doit attendre la nuit.
Par hasard ils rencontrent un garçon qui avec un payement de 500 francs à tête décide d'aider les enfants à passer la ligne et il eux offre son grange pour dormir.
Le jour après ils reprennent leur chemin jusqu'à Marseille où ils décident de voir un film au cinéma mais, malheureusement quand Jo va à la toilette, il trouve deux gendarmes qui lui font beaucoup des questions mais enfin il le laisse aller et les garçons peuvent repartir pour Menton où ils rencontrent les autres frères.
Malheureusement le bonheur s'évanouit quand les deux frères reçoivent un lettre pour le service de travail obligatoire,nommé STO.
Albert et Henry, les frères les plus grands, pour ne pas aller en Allemagne, ils sont devenus des coiffeurs de la haute société, pendant que Jo et Maurice sont devenus des as du marché noir, même au service des occupants italiens.
Le 8 septembre 1942, anniversaire de M.me Joffo, les enfants on repris à aller à l'école et la radio Anglaise annonce le débarquement des Américains en Afrique du nord.
Après le débarquement allié en Sicile les soldats italiens sont rappelés en patrie et Joseph et Maurice sont contraints à aller travailler dans un champ de Pétainiens, par contre Henry et Albert s'échappent en Savoie.
Jo et Maurice pendant un voyage avec un ami sont capturés et le commandant leur demande si il sont juifs mais ils ne disent pas la verité. Aussi le médecin qui les visite ne les dénonce pas.
Le soir ils voyent leur ami partir sur le train de la mort.
Beaucoup des fois ils sont aidés à s'échapper à l'arrêt et à se sauver.
Tout semble aller bien, mais une nuit ils sont contraints à s'échapper parce que leur père a été capturé et les SS seraient sûrement venus les chercher.
Deux jours après ils arrivent à la maison de leur soeur Rosette qui croit plus prudent de les envoyer sur les montagnes avec leur merè.
En Savoie ils travaillent, leur vie est toujours en danger, mais ils se sauvent.
Un beau jour de juin du 1944 Maurice dit à Jo que les Allemands sont partis et alors la joie explose.
Quelque temps plus tard ils peuvent enfin revenir à Paris et reprendre leur vie habituelle, malheureusement sans leur père.
Un sacchetto di biglie
Questo libro racconta la storia di due fratelli ebrei, Joseph e Maurice, durante la seconda guerra mondiale quando la Francia è occupata dai nazisti.
Un giorno come tutti gli altri, i due fratelli vanno a scuola, ma devono portare una stella gialla sulla giacca.
I loro compagni cominciano a prenderli in giro dicendogli "youpin" e scoppia una rissa.
Ma all'uscita di scuola Zerati, il migliore amico di Jo , gli propone di barattare la stella gialla con un sacchetto di biglie e lui accetta.
Quella stessa sera il padre comunica ai due fratelli che sarebbero partiti dopo cena per raggiungere gli altri fratelli a Menton, nel sud. Durante il viaggio in treno incontrano una signora anziana che gli offre da bere e un prete che, facendoli sedere accanto a sé, li salva dai tedeschi.
Quando i bambini arrivano ad Hagetmau devono passare il confine per raggiungere la zona libera e aspettano che arrivi la notte.
Per caso incontrano un fattorino che li può far passare ma devono pagarlo 500 franchi a testa e loro accettano. Dopo aver passato il confine il ragazzo li fa dormire in un fienile.
Durante la notte Jo si accorge che Maurice è scomparso; è andato a riguadagnare i soldi spesi per passare il confine facendo entrare in zona libera altri rifugiati.
Il giorno dopo riprendono il viaggio a piedi e arrivano a Marsiglia, ma il treno per Menton partirà soltanto la sera. Decidono allora di visitare la città e di andare al cinema.
Prima di partire Jo va in bagno e quando esce trova due gendarmi che gli fanno delle domande insospettiti, ma poi lo lasciano andare. Dopo una notte di viaggio arrivano a Menton dove incontrano i loro fratelli e festeggiano.
Ma la felicità dura poco perché i due fratelli ricevono una lettera per il lavoro obbligatorio in Germania.
Nel frattempo, genitori e figli si sono ricongiunti. Albert e Henry, i fratelli più grandi, per non andare in Germania, sono diventati dei parrucchieri dell'alta società, mentre Jo e Maurice sono diventati degli assi del mercato nero e i loro principali clienti sono gli occupanti italiani.
L'8 settembre del 42, il giorno del comple-anno di mamma Joffo, i bambini hanno ripreso ad andare a scuola e la radio inglese trasmette la notizia dello sbarco degli americani in Africa del nord.
Dopo lo sbarco alleato in Sicilia i soldati italiani vengono richiamati in patria e il 10 settembre 43 a Nizza arrivano i Tedeschi e così Joseph e Maurice sono costretti ad andare a lavorare in un campo di Pétainiens, mentre Henry ed Albert scappano in Savoia.
Durante la permanenza al campo, Jo e Maurice conoscono un amico che li invita ad andare a Nizza con lui, e durante il viaggio fanno una sosta perché il loro amico deve andare a trovare un compagno. Dopo un po', vedendo che non torna, Maurice decide di andare a vedere che fine aveva fatto, ma neanche lui torna più e Jo va a vedere cosa è successo, ma viene catturato e portato in una stanza dove trova suo fratello e l'amico. Quest'ultimo spiega loro che è ebreo, e che quel posto era un centro di resistenza dove sarebbero riusciti ad ottenere dei passaporti falsi per andare in Spagna.
Tre ore dopo vengono portati nella sede dei Tedeschi a Nizza dove subiscono un interrogatorio. Il comandante chiede loro se sono ebrei, ma loro negano. Viene chiamato un dottore per controllare se sono stati circoncisi. Naturalmente lo sono, ma il dottore non li denuncia. Quella stessa sera vedono il loro amico partire con il treno della morte.
Qualche settimana più tardi il nuovo capo della Gestapo dice a Maurice che ha 48 ore di tempo per dimostrare che non sono ebrei.
Meno di 48 ore più tardi Maurice arriva con la lettera del prete che già li aveva aiutati, nella quale dice che sarebbe venuto a prenderli lui stesso e così tornano al campo petaniano.
Tutto sembra andare bene, finché una notte sono costretti a scappare perché il loro padre è stato catturato e sicuramente le SS sarebbero venute a cercarli.
Dopo due giorni arrivano a casa della loro sorella Rosetta che però ritiene più prudente fargli raggiungere Henry e Albert sulle montagne. Giunti a destinazione ritrovano anche la mamma.
In Savoia il tempo passa e tutto sembra trascorrere normalmente, Jo consegna i giornali e Maurice lavora in un albergo.
Un giorno, mentre Jo sta facendo una consegna in un albergo, dei miliziani fanno irruzione. Un signore che alloggiava nell'albergo consegna una lettera a Jo dicendogli di recapitarla ad un'altra persona e mentre il bambino riparte vede quell'uomo che viene fucilato.
Un bel giorno di giugno del 1944 Maurice dice a Jo che i Tedeschi sono partiti ed allora esplode la gioia.
Qualche tempo più tardi possono finalmente tornare a Parigi e riprendere la loro solita vita, purtroppo senza il papà.
La Resistenza
MariaPaola Colombo - classe III A - esame di licenza media - anno scolastico 2006/2007
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