dal 1941 a luglio 1943
L'intervento tedesco in Grecia nel mese di aprile evita agli italiani una pesante sconfitta e lo stesso era avvenuto un mese prima in Africa dove gli inglesi stavano per conquistare le colonie italiane.
Salvato dalla Germania su ben due fronti, Mussolini non può negare il suo appoggio all'
invasione dell'Unione Sovietica che Hitler scatena il 22 giugno. Partono 220.000 italiani, ne torneranno solo poche migliaia.
Inizialmente la guerra lampo sembra dare i frutti sperati, i russi si ritirano con gravi perdite umane, e in pochi mesi sono sotto assedio Kiev e Stalingrado, mentre i soldati tedeschi sono a 60 Km da Mosca. Ma le città assediate resistono strenuamente e arriva l'inverno con la neve che blocca i movimenti delle truppe e dei rifornimenti per i tedeschi.
Stalin intanto si allea con gli Stati Uniti che insieme all'Inghilterra inviano aiuti militari.
Per la seconda volta la guerra non si conclude rapidamente e si trasforma in una guerra di posizione.
Alla fine del 1941 la guerra si allarga all'oceano pacifico:
il 7 dicembre il Giappone, senza nessuna dichiarazione di guerra, attacca la base americana di Pearl Harbor e distrugge tutta la flotta ancorata nel porto; si salvano casualmente le portaerei che erano uscite.
Questo attacco a come conseguenza immediata l'entrata in guerra degli Stati Uniti, con la loro colossale potenza industriale e militare.
Il
1942 è l'anno della svolta: in Africa gli inglesi sconfiggono le armate italo-tedesche ad El Alamein; a Stalingrado i russi riescono a rompere l'accerchiamento e ad accerchiare a loro volta i tedeschi; gli italiani vengono sconfitti sul fiume Don e comincia la tragica ritirata di Russia; gli americani vincono tre grandi battaglie nel Pacifico e isola dopo isola tolgono al Giappone tutto il suo vasto impero.
Il
10 luglio 1943 le truppe alleate sbarcano in Sicilia, piegano una debole resistenza e in poco più di un mese liberano tutta l'isola accolti trionfalmente dalla popolazione.
Il
25 luglio 1943 il gran consiglio del fascismo vota una mozione di sfiducia contro Mussolini e invita il re Vittorio Emanuele III a riprendere il comando dell'Esercito.
Mussolini viene fatto arrestare e l'esercito affidato al maresciallo
Badoglio che, mentre tratta segretamente con gli Anglo-Americani dichiara pubblicamente che l'Italia continua la guerra al fianco della Germania.

1943 - Il nonno Florindo, insieme ai suoi commilitoni, durante l'addestramento,
è quello al centro della foto con il cappotto chiaro e i gradi di caporal-maggiore
La Resistenza
MariaPaola Colombo - classe III A - esame di licenza media - anno scolastico 2006/2007
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